Un progetto sperimentale: percorso psicomotorio di gruppo integrato all’intervento psicologico sulle emozioni
ISABELLA CARDANI, Psicologa, Psicoterapeuta presso la Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Asst-Lariana, Co-trainer presso il Centro di Terapia Cognitiva di Como - CYNTHIA LA MANNA, Terapista della Neuro psicomotricità presso la Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Asst-Lariana - FEDERICA DELSANTE, Psicologa Specializzanda presso il Centro Italiano di Psicoterapia Psicanalitica per l’Infanzia e Adolescenza di Bologna - MARIA GIULIA NOSEDA, Tirocinante Terapista della Neuro psicomotricità presso la Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Asst-Lariana
Obiettivo: mostrare, in termini qualitativi, un lavoro sperimentale svolto presso la Neuropsichiatria dell’Infanzia ed Adolescenza di Como con un gruppo di bambini tra i 9 e 10 anni accomunati da un ritardo nello sviluppo, causato da una sindrome specifica o dalla nascita prematura con conseguente sofferenza
Nei normali percorsi del Servizio di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza i bambini nati pre-termine o con sindromi specifiche vengono seguiti in follow-up per i primi tre anni di vita con la prosecuzione delle cure dopo la dimissione e la valutazione degli out-come a breve e a lungo termine. La finalità del follow-up neurologico e psicomotorio è di eseguire, per quanto possibile, una diagnosi precoce di deficit neuro motori maggiori e minori e delle eventuali problematiche riguardanti lo sviluppo neuropsicologico. Solo così si possono mettere in campo strategie funzionali ad uno sviluppo il più adeguato possibile e i trattamenti i più idonei per il recupero.
Normalmente, i trattamenti psicomotori individuali prima e di gruppo poi, si esauriscono con il crescere del bambino e delle sue acquisizioni, e viene introdotto il trattamento di sostegno psicologico o psicoterapico più indicato per quella fascia di età. Tuttavia, tanti bambini necessitano di un trattamento che consideri sia la parte motoria che psicologica in egual misura.
Questo studio vuole evidenziare quanto proficuo sia in termini qualitativi, un lavoro integrato tra la psicomotricità e la psicoterapia dove il “gruppo” è un’esperienza che si propone come percorso specifico che prende in carico le difficoltà affettive ed emotive del bambino.
Questo spazio settimanale si propone di offrire ai piccoli pazienti la possibilità di riconoscere progressivamente le modalità di comunicazione somatiche, agite od emozionali.
Sintonizzazioni affettive, comunicazioni collaborative, dialoghi “riflessivi” consentono lo sviluppo nel bambino di una coerenza interna; così le esperienze sociali e relazionali, attivando circuiti neurali che modificano la struttura cerebrale, modulano le emozioni.
Una regolazione emotiva alterata può determinare difficoltà perché le emozioni, superando la soglia della tollerabilità, invadono il pensiero e rendono disfunzionali le risposte all’ambiente o permettono di raggiungere uno stato di adattamento solo con una limitazione rigida di parti del sé.
D’altra parte l’aspetto principale del funzionamento mentale è proprio la capacità di formulazione attiva di aspettative, ipotesi e teorie in grado di guidare l’azione e la percezione e, quindi, di costruire la conoscenza individuale del mondo (Lambruschi, 2009).
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